Human Resources

Joinrs con Alberto, Talent acquisition specialist in Immobiliare.it

Scritto da Il team di Joinrs | 12/11/2024

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Alberto a condividerci il suo percorso e consigli!

 

1) L'Employee Experience è un tema centrale nel tuo lavoro. Quali aspetti consideri fondamentali per creare un’esperienza lavorativa positiva e coinvolgente per i dipendenti?

Negli ultimi dieci anni, il mondo delle Risorse Umane ha subito una trasformazione significativa. Possiamo parlare di una vera e propria evoluzione, che ha portato all’introduzione di nuovi framework e paradigmi che hanno ridefinito questa funzione così variegata. Questi cambiamenti hanno dato vita a innovazioni che ci permettono di arricchire e monitorare il percorso delle persone all'interno delle organizzazioni.

L’Employee Experience, da questo punto di vista, è uno dei temi che più mi appassiona e a cui dedico gran parte delle mie energie. Uno degli aspetti principali dell’esperienza delle persone l’organizzazione stessa: i suoi valori, la sua cultura e il modo in cui questi vengono trasmessi a tutta la popolazione aziendale. L’esperienza mi ha portato a immaginare il ciclo di vita delle persone in azienda come un percorso dinamico e non come una dimensione lineare, fatto di fasi consecutive e ricorrenti, che costituiscono la somma di tutte le interazioni che la persona vive entrando in contatto con l’azienda: dall’attraction e recruiting fino all’onboarding, alla fase di learning e development, per arrivare al momento dell'offboarding (fase spesso piuttosto trascurata).

Diversi sono gli aspetti che ci consentono di definire positiva l’esperienza professionale di una persona: valorizzare il lavoro altrui e costruire una cultura basata sul feedback reciproco, promuovere l’inclusività e la trasparenza, proporre formazione e piani di sviluppo strutturati, flessibilità e politiche che sostengano il benessere e rafforzino il senso di appartenenza.

Oggi l’Employee Experience è diventata una delle priorità per le aziende più lungimiranti e illuminate, con l’obiettivo di creare organizzazioni positive e progettare esperienze che tengano conto non solo degli aspetti tecnici e soggettivi legati a ciascun individuo, ma anche dei cambiamenti culturali in atto.

La percezione del lavoro sta mutando, e non possiamo ignorare l’importanza della vita privata e personale delle persone. In un’epoca di profonde trasformazioni culturali e sociali, è fondamentale che le organizzazioni creino esperienze autentiche per le persone. Solo così è possibile ottenere un livello di soddisfazione più elevato, aumentare la produttività, rafforzare il proprio Employer Brand e
 migliorare i tassi di Talent Retention.

 

2) Quali ritieni siano le sfide principali nell'integrare le nuove tecnologie nei processi HR?

Nel contesto attuale, per chi si confronta quotidianamente con professionisti del mondo tech e digital, è ormai chiaro che Risorse Umane e tecnologia vanno di pari passo. Integrare la tecnologia nei processi HR è diventato essenziale, poiché porta con sé una serie di automatismi e miglioramenti dei flussi che arricchiscono notevolmente le organizzazioni. Tuttavia, questa evoluzione non è priva di sfide.

La principale difficoltà che gli HR affrontano all’interno delle aziende è la resistenza al cambiamento, spesso legata alla preferenza per metodi tradizionali o soluzioni meno costose, particolarmente sentita nelle piccole e medie imprese. Un altro aspetto critico è l'integrazione con i sistemi già in uso: le nuove tecnologie devono essere compatibili con i software e i sistemi esistenti, per evitare disfunzioni e criticità operative.

Investire nella formazione, quindi, diventa fondamentale: i professionisti HR, così come altri interlocutori aziendali, devono essere adeguatamente preparati a sfruttare al meglio i nuovi strumenti. Di conseguenza, la sicurezza e la privacy dei dati, restano aspetti prioritari da garantire durante ogni transizione tecnologica.

Se affrontata con attenzione e apertura, la tecnologia può essere una vera alleata, un facilitatore che non ostacola ma potenzia il lavoro delle persone. Superando la resistenza iniziale, possiamo trasformare l’innovazione in un valore aggiunto per tutta l’organizzazione, evitando frustrazioni e garantendo un’adozione efficace delle nuove soluzioni.

 

3) La collaborazione con team multidisciplinari è spesso cruciale per implementare soluzioni innovative. Come gestisci e promuovi la collaborazione all'interno del tuo team o tra diversi reparti aziendali?

Uno dei pilastri per ottimizzare la collaborazione, sia all'interno dei team sia tra diverse funzioni aziendali, è sicuramente la contaminazione. Facciamo riferimento alla necessità di creare spazi in cui le persone possano far crescere il proprio ruolo, integrando il loro know-how con quello degli altri. È proprio dalla combinazione di competenze e prospettive diverse che emergono soluzioni innovative e strategie più efficaci.

Alla base di una collaborazione di successo, è fondamentale garantire spazi e tempi adeguati a tutti i partecipanti, permettendo il confronto costante e un dialogo aperto. È importante che ogni persona coinvolta abbia il tempo di apportare il proprio contributo e di confrontarsi con gli altri, favorendo così una vera contaminazione delle idee e delle competenze.

È essenziale, inoltre, che alla base di un nuovo progetto vi siano obiettivi chiari, misurabili e condivisi da tutti i collaboratori coinvolti. Questi obiettivi non solo forniscono una direzione comune, ma permettono anche di monitorare ogni fase del processo, rendendo più facile il coordinamento e la gestione delle diverse attività. La trasparenza sugli obiettivi e sui progressi è cruciale affinché tutti possano sentirsi coinvolti e allineati lungo il percorso.

È nostra responsabilità promuovere una cultura basata sull'apprendimento continuo e sullo scambio reciproco di conoscenze, dove ogni individuo ha l’opportunità di sviluppare le proprie competenze, di far evolvere il proprio ruolo e di contribuire al successo collettivo. Questo approccio rafforza il senso di appartenenza e stimola la creatività, poiché ognuno si sente parte integrante di un progetto comune, con la possibilità di crescere sia professionalmente che personalmente.

 

4) Quali sono le competenze trasversali più importanti che i giovani dovrebbero possedere per avere successo in qualsiasi settore?

Spesso, quando si parla di competenze per avere successo, si tende a dare priorità esclusivamente a quelle tecniche, le cosiddette "hard skills". Certamente sono fondamentali, ma da sole non bastano. Si dimentica che, senza una solida base di competenze trasversali – quelle che a volte vengono definite come "soft skills", ma che in realtà di "soft" hanno ben poco – le competenze tecniche rischiano di rimanere inutilizzate. Saper fare qualcosa non è abbastanza, se non si è in grado di comunicare, collaborare o adattarsi ai cambiamenti.

Considerando tutto questo, può risultare difficile identificare competenze trasversali davvero indispensabili, poiché queste riguardano aspetti profondi della personalità, comportamenti e abitudini che definiscono il modo in cui ciascuno di noi si relaziona con il mondo. Se dovessi però scegliere una competenza trasversale capace di distinguere positivamente una persona, punterei senza dubbio sulla curiosità: è quella scintilla che ci spinge a voler conoscere di più, a porci domande e a cercare risposte. La curiosità ci permette di imparare costantemente, di affrontare nuove sfide con la mente aperta e di crescere a livello personale e professionale. Non importa in quale settore ci troviamo o quale sia il nostro ruolo: la necessità di sapere ci porta sempre un passo avanti.

Ma non basta essere curiosi, serve anche umiltà. L'umiltà ci permette di riconoscere che non abbiamo tutte le risposte e che possiamo imparare molto dagli altri. Accettare consigli, ascoltare chi ha più esperienza e accogliere i feedback ci aiuta a migliorare continuamente. Nessuno arriva da solo al successo, ed è attraverso le esperienze condivise che possiamo arricchirci.

Inoltre, è importante darsi del tempo. Imparare e crescere richiede pazienza. Non bisogna avere fretta di sapere tutto subito o di raggiungere ogni traguardo in tempi brevi. È fondamentale concedersi lo spazio per sbagliare, riflettere e trarre insegnamenti dalle proprie esperienze. E infine, bisogna essere sinceri con sé stessi: riconoscere i propri limiti e costruire una solida consapevolezza di sé è il primo passo per superarli e diventare la versione migliore di noi stessi.

 


Intervista a cura del Team di Joinrs