Human Resources

Joinrs con Cristina, Country HR Director & Global ER&WC in Evotec

Scritto da Il team di Joinrs | 5/2/2025

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Cristina a condividerci il suo percorso e consigli!

1) Gestisci le operazioni HR in diversi paesi. Quali sfide hai affrontato nel coordinare le diverse culture aziendali?

La mia esperienza mi ha insegnato che la nostra cultura di origine può influenzarci profondamente. È fondamentale mantenere una mente aperta, ascoltare attentamente e non esitare a chiedere chiarimenti quando qualcosa non è chiaro. La curiosità e l'empatia sono essenziali per comprendere veramente le persone di culture diverse. Spesso ci sono logiche di fondo simili tra le culture, ma i ragionamenti che portano a queste logiche possono essere molto diversi da paese a paese.

Ad esempio, in una situazione recente, ho incontrato delle resistenze perché non parlavo la lingua locale. Anche se è stata un'esperienza spiacevole, mi ha permesso di capire meglio come le persone possano vivere diversamente le varie situazioni. Questa esperienza mi ha insegnato l'importanza di non dare nulla per scontato e di ascoltare genuinamente gli altri. Solo così possiamo apprezzare veramente le diverse prospettive e arricchire la nostra comprensione del mondo. La multiculturalità è una grande ricchezza. Essa ci offre l'opportunità di imparare continuamente e di crescere sia a livello personale che professionale. Ogni interazione con persone di culture diverse ci arricchisce, ampliando i nostri orizzonti e migliorando la nostra capacità di adattamento. È essenziale approcciarsi a queste interazioni con umiltà e rispetto, riconoscendo che ogni cultura ha qualcosa di unico e prezioso da offrire. Inoltre, lavorare in un contesto multiculturale può portare a soluzioni più creative e innovative. La diversità di pensiero e di esperienze può stimolare nuove idee e approcci, migliorando la capacità di problem-solving e la produttività complessiva.

Tuttavia, per sfruttare appieno questi benefici, è cruciale creare un ambiente inclusivo dove tutti si sentano valorizzati e rispettati.In sintesi, la mia esperienza mi ha insegnato che la multiculturalità è una risorsa inestimabile. Per trarne il massimo beneficio, dobbiamo essere disposti a imparare dagli altri, a mettere in discussione le nostre convinzioni e a vedere il mondo attraverso diverse lenti. Solo così possiamo costruire relazioni autentiche e significative, e contribuire a creare un mondo più comprensivo e armonioso.

 

2) Hai seguito corsi di coaching e counseling. In che modo queste competenze ti hanno aiutato nella gestione delle risorse umane?

Le competenze trasversali di coaching e counseling sono state fondamentali e, in qualche modo, anche distintive nel mio percorso professionale. Avere una visione olistica dei temi HR è un modo efficace per sbloccare le potenzialità delle persone e delle organizzazioni. Questo approccio è stato un elemento distintivo nel mio modo di gestire le attività HR, permettendomi di vedere oltre le semplici procedure e di comprendere le dinamiche umane in profondità.

La capacità di leggere le dinamiche professionali attraverso la lente del counseling mi ha permesso di ottenere risultati straordinari. Questo approccio ha aggiunto una notevole profondità agli interventi e ha aumentato la mia credibilità professionale. Il vantaggio competitivo che ne deriva si è innestato su una solida base di competenze specialistiche. Credo fermamente che sia essenziale conoscere a fondo il proprio settore di riferimento e essere ben preparati. Solo con una solida preparazione si possono ampliare i propri contributi in tutte le direzioni.

Inoltre, l'integrazione delle competenze di coaching e counseling ha facilitato la creazione di un ambiente di lavoro più empatico e collaborativo. Questo ha portato a una maggiore soddisfazione dei dipendenti e a un miglioramento delle performance complessive. La capacità di ascoltare attivamente, di porre domande mirate e di offrire supporto emotivo ha fatto la differenza nel mio approccio alla gestione delle risorse umane.

In sintesi, l'approccio olistico e l'integrazione delle competenze di coaching e counseling non solo hanno migliorato i risultati professionali, ma hanno anche arricchito la mia esperienza lavorativa, rendendola più significativa e gratificante. Continuo a credere che la chiave del successo risieda nella combinazione di competenze tecniche e trasversali, unite a una genuina passione per il proprio lavoro.

 

3) Quali cambiamenti deve affrontare il mondo HR per rispondere alle nuove aspettative ed esigenze dei dipendenti?

Sicuramente dobbiamo includere tutto ciò che riguarda le novità tecnologiche attuali e future, come l'intelligenza artificiale (AI), gli avatar e altre innovazioni digitali. Queste tecnologie stanno trasformando il modo in cui comunichiamo e interagiamo, rendendo essenziale tenere presenti i canali e le modalità di comunicazione per essere efficaci e “arrivare” alle persone.

L'evoluzione del contesto tecnologico comporta sempre un impatto significativo sull'ambiente sociale e relazionale. Come professionisti delle risorse umane, ritengo non solo critico ma strategico avere la capacità di seguire queste evoluzioni. È fondamentale comprendere come le nuove tecnologie possano essere integrate nei processi aziendali per migliorare la comunicazione interna ed esterna, aumentare l'efficienza e favorire un ambiente di lavoro più collaborativo e inclusivo.

Ad esempio, l'uso dell'intelligenza artificiale può automatizzare molte attività ripetitive, liberando tempo prezioso per concentrarsi su compiti più strategici e creativi. Gli avatar e le piattaforme di realtà virtuale possono migliorare l'esperienza di formazione e sviluppo, offrendo simulazioni realistiche e interattive che possono essere particolarmente utili in contesti di apprendimento a distanza.

Tuttavia, è importante ricordare che l'adozione di nuove tecnologie deve essere accompagnata da una riflessione attenta sugli impatti sociali e relazionali. La tecnologia può migliorare la nostra capacità di comunicare, ma non può sostituire l'empatia e la comprensione umana. È essenziale mantenere un equilibrio tra l'uso delle tecnologie e l'attenzione alle dinamiche umane, per garantire che le relazioni interpersonali rimangano al centro delle nostre attività.

In questo contesto in continua evoluzione, la capacità di dialogare con le persone in modo efficace e di portare valore alle aziende diventa una competenza chiave. Dobbiamo essere pronti ad adattarci ai cambiamenti, a imparare continuamente e a sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per migliorare il nostro lavoro e il benessere delle persone con cui collaboriamo.

In sintesi, l'integrazione delle novità tecnologiche con una comunicazione efficace e umana è fondamentale per affrontare le sfide del futuro. Come professionisti delle risorse umane, dobbiamo essere pionieri in questo campo, guidando le nostre organizzazioni verso un futuro in cui la tecnologia e l'umanità lavorano insieme per creare ambienti di lavoro più produttivi, inclusivi e soddisfacenti.

 

4) Come possono i giovani mantenere la motivazione e la passione per il proprio lavoro nel lungo termine?

Mi ricollego alla domanda precedente, fondamentale per continuare a motivare i giovani è parlare la loro lingua ed essere percepiti come qualcuno che è aggiornato e che comprende il contesto. Personalmente ritengo che riuscire ad appassionare i giovani sia un po' come essere uno di quegli insegnanti che fanno amare la propria materia. Se si vuole appassionare, bisogna essere appassionati.

I giovani hanno montagne di energie, idee e spunti che possono portare a cose bellissime. Il nostro compito è quello di comprendere quanto sia prezioso questo patrimonio e valorizzarlo al massimo. È essenziale seguire i giovani, dare loro la possibilità di esprimersi e di portare il loro contributo, unendo la loro freschezza e innovazione all'esperienza di chi ha qualche anno in più.

Inoltre, per continuare a motivare i giovani, è cruciale utilizzare le tecnologie e i canali di comunicazione che loro preferiscono. Essere presenti sui social media, utilizzare piattaforme digitali e strumenti di comunicazione moderni non solo ci permette di essere più vicini a loro, ma dimostra anche che siamo aggiornati e pronti a comprendere il loro mondo. Questo approccio facilita il dialogo e rende più efficace la trasmissione di valori e conoscenze.

Un altro aspetto importante è creare un ambiente di lavoro inclusivo e stimolante, dove i giovani si sentano valorizzati e ascoltati. Dobbiamo incoraggiare la loro creatività e dare spazio alle loro idee, promuovendo una cultura aziendale che premia l'innovazione e la collaborazione. Solo così possiamo sfruttare appieno il loro potenziale e ottenere risultati straordinari.

In sintesi, per appassionare i giovani e motivarli, dobbiamo essere appassionati noi stessi, parlare la loro lingua e utilizzare le tecnologie che loro preferiscono. Dobbiamo riconoscere e valorizzare il loro contributo, creando un ambiente di lavoro che favorisca la loro crescita e il loro sviluppo. Solo così possiamo costruire un futuro migliore, dove l'energia e le idee dei giovani si uniscono all'esperienza e alla saggezza di chi li guida.



Intervista a cura del Team di Joinrs