Human Resources

Joinrs con Debora, Chief Operating Officer in Malo HR

Scritto da Il team di Joinrs | 21/3/2025

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Debora a condividerci il suo percorso e consigli!

1) )Attualmente ricopri il ruolo di Chief Operating Officer in Malo hr: quali sono le responsabilità principali e gli obiettivi strategici del tuo ruolo? 

Diventare Chief Operating Officer è da sempre stato uno dei miei obiettivi. Ricoprire un ruolo del genere non significa solo gestire processi e numeri, ma guidare ed indirizzare nella quotidianità un'azienda affinché ogni ingranaggio di essa funzioni in armonia. Essere Chief Operating Officer 

significa avere la capacità di sognare in grande! Ogni giorno è una sfida, ma anche un'opportunità per creare valore, trasformare semplici idee in strategie concrete, e soprattutto far crescere ogni singola persona che fa parte dell’ ecosistema aziendale. 

In particolare, se penso a me stessa, è facile individuare la missione che spinge ogni mio movimento lavorativo: rendere Malo HR un punto di riferimento nell'innovazione delle risorse umane. 

Come? 

  • Creando un’organizzazione fluida e dinamica, dove talento e crescita vadano di pari passo. Bilanciando l’efficienza con l’umanità. Perché dietro ogni numero c’è una persona con sogni, aspirazioni e potenzialità da valorizzare. 
  • Ottimizzando processi senza perdere di vista le persone. Perché la tecnologia è un mezzo, non un fine. 
  • Spingere al cambiamento. Solo chi osa può davvero innovare. 

Insomma, nel mio ruolo, non mi limito a "coordinare", ma disegno e plasmo il futuro dell’azienda con una visione che integra business, tecnologia e persone.Perché un'azienda non è solo una struttura: è una storia fatta di persone che credono in un obiettivo comune. E il mio compito è far sì che quella storia sia di successo. 

 

2) Hai conseguito un Master in Executive Master, Gestione delle Risorse Umane. Quanto ha influito questo percorso sulla tua carriera?

Il Master ha avuto un ruolo chiave nella mia crescita professionale. Mi ha permesso di approfondire la gestione strategica delle risorse umane e di acquisire competenze avanzate su temi come talent acquisition, people management e employer branding. 

Oltre all’aspetto tecnico, devo riconoscere che il valore più grande raccolto durante il Master è stato il confronto con vari professionisti del settore. Questo mi ha dato una visione più ampia ed inclusiva delle sfide HR e mi ha aiutato a sviluppare un approccio più innovativo e orientato ai dati nella gestione delle persone. 

 
3) In che modo la tecnologia e i dati stanno influenzando i processi di selezione e gestione delle risorse?  

La tecnologia, come in tantissimi altri ambiti sta rivoluzionando il mondo e nel settore HR lo sta facendo, secondo il mio punto di vista, particolarmente in 3 diversi ambiti: 

  • Intelligenza Artificiale e ATS, semplificano e velocizzano il recruiting aiutando a selezionare i candidati più in linea con le esigenze aziendali. 
  • People Analytics permette di analizzare il comportamento dei dipendenti e migliorare engagement, retention e produttività. 
  • Automazione di processi amministrativi riduce il tempo dedicato a task ripetitivi, permettendo agli HR di concentrarsi su strategia e sviluppo del capitale umano. 

I vantaggi della tecnologia sono indubbi e preziosi, ma è sempre più necessario farne un uso intelligente. Nella mia filosofia sostengo sempre che eliminare il lato umano del recruiting sarà ragionevolmente impossibile, proprio perché solo gli essere umani possono rendere il processo efficace senza perdere di vista l’empatia e il valore delle relazioni. 

 

4) Quali sono le competenze che ritieni indispensabili per chi lavora nel recruiting oggi? 

Oggi il recruiting richiede un mix di competenze tecniche e soft skills. 

Tra le più importanti che è possibile individuare ci sono: 

  • Analisi dei dati – Saper leggere e interpretare i dati per migliorare i processi di selezione. 
  • Employer branding – Creare strategie per attrarre talenti e posizionare l’azienda come un luogo di lavoro desiderabile. 
  • Ascolto attivo – Capire le esigenze dei candidati e creare un’esperienza positiva durante tutto il processo. 
  • Flessibilità e problem solving – Il mercato del lavoro è in costante evoluzione, quindi è essenziale essere adattabili e saper gestire imprevisti.

Il recruiter di oggi non è solo un selezionatore, ma un vero talent advisor, capace di connettere i giusti talenti con le opportunità migliori, sempre con uno sguardo strategico e innovativo.

 

Intervista a cura del Team di Joinrs