Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.
Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.
Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Delia a condividerci il suo percorso e consigli!
La mia formazione accademica ha influito molto sul mio approccio alla gestione delle risorse umane, in quanto mi ha fornito i fondamenti teorici dell’organizzazione del lavoro sui quali basare il mio percorso professionale. Lo studio della persona, sia singolarmente, sia a livello interpersonale e in gruppo, nei contesti sia lavorativi che sociali - nei suoi aspetti cognitivi, affettivi e comportamentali – mi ha fornito il background per interventi di diagnosi e sviluppo individuale e collettivo, di valutazione e selezione, di formazione, di analisi organizzativa.
Grazie a questa solida preparazione, subito dopo il superamento dell’esame di stato e relativo tirocinio, sono riuscita ad inserirmi, in continuità con i miei studi, in una società di ricerca e selezione del personale, per poi proseguire come professionista presso l’ufficio del personale di un dinamico istituto di credito e approdare infine in HP, dove ho ricoperto diversi ruoli in ambito risorse umane, fino a quello attuale di Country HR Manager di HP Italy.
L’esperienza nel gestire progetti HR in una azienda globale ha influenzato e influenza tutt’ora profondamente il mio approccio alla gestione delle risorse umane perchè mi permette costantemente di sviluppare competenze interculturali, adattabilità e una visione strategica più ampia, portando a un approccio di gestione HR più inclusivo, innovativo e orientato alle best practices internazionali.
Lavorare su progetti HR globali richiede di confrontarsi con persone di culture, normative e aspettative differenti e questo mi aiuta a sviluppare costantemente una sensibilità interculturale e una mentalità inclusiva. Sono chiamata a bilanciare le politiche globali dell’azienda con le normative locali, adottando pratiche di work-life balance, flessibilità oraria e lavoro da remoto, al contempo inserendo i migliori talenti provenienti da un bacino internazionale.
L’uso dell’intelligenza artificiale nel recruiting e nella gestione delle risorse umane è destinato a crescere sempre più nei prossimi anni, trasformando profondamente il modo in cui le aziende selezionano, gestiscono e supportano i loro talenti. Le opportunità dell’IA nel recruiting e nella gestione delle risorse umane comprendono l’automazione delle attività ripetitive a vantaggio di una maggiore efficienza, il supporto alla selezione basata sui dati, il miglioramento della “candidate experience”, l’analisi predittiva per la gestione dei talenti, la personalizzazione dei programmi di sviluppo e formazione. I rischi dell’IA nel recruiting e nella gestione delle risorse umane includono il rischio di bias algoritmico, una eventuale minore trasparenza e responsabilità, potenziali problemi di privacy e gestione dei dati sensibili, la possibile disumanizzazione del processo di selezione, la resistenza al cambiamento da parte dei professionisti HR e il timore di essere sostituiti nel proprio ruolo.
Ritengo perciò che serva un approccio equilibrato, che integri l’IA e la tecnologia con le competenze umane, in modo da massimizzare le opportunità offerte dall’IA e minimizzarne i rischi e senza dimenticare che le decisioni finali e le interazioni devono mantenere un aspetto umano, per evitare di perdere la connessione con i valori aziendali e le aspettative dei lavoratori.
Su questo argomento, è possibile vedere anche la mia pubblicazione sul libro “Intelligenza Artificiale in Azienda: prospettive da diversi settori e funzioni", una guida all'adozione dell'IA, con le testimonianze di Managers e Professionisti aziendali
Penso che il ruolo dell'HR Director sia destinato a evolversi in modo significativo nei prossimi anni, diventando sempre più strategico e orientato all’innovazione. Questo cambiamento sarà in gran parte dettato dalla crescente digitalizzazione, dalla trasformazione del mercato del lavoro e dall’adozione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e l’automazione dei processi. Inoltre, le aspettative dei dipendenti e il contesto socio-economico globale spingeranno gli HR Director a rivedere le proprie competenze e a sviluppare un set di abilità che combinino, più di quanto già accada oggi, capacità tecniche, strategiche e umane.
L'HR Director sarà il principale promotore di una cultura aziendale flessibile e orientata all'apprendimento continuo. Svolgerà il ruolo di “change agent”, aiutando i dipendenti ad adattarsi a nuove strutture e metodologie di lavoro. Questo richiederà la capacità di comunicare efficacemente la visione e i benefici del cambiamento, sviluppando strategie di “engagement” che coinvolgano i dipendenti e riducano la resistenza al cambiamento.
Sarà ancora più responsabile di creare un ambiente di lavoro che promuova il benessere fisico, mentale ed emotivo e sarà sempre più chiamato a sviluppare politiche di lavoro che rispettino l’ambiente e promuovano l’inclusione. Nella mia esperienza, senz’altro caratterizzata da un contesto informatico e tecnologico sempre all’avanguardia, ritengo di essere già chiamata a mettere in pista competenze che sono rivolte anche al futuro, in una interpretazione strategica del mio ruolo: la leadership agile e la capacità di adattamento, l’Intelligenza emotiva e le capacità relazionali avanzate, le competenze strategiche e di orientamento al business, il focus su diversità, equità e inclusione, la capacità di gestione del cambiamento, il “growth mindset” come stile di lavoro e, nel mio caso, anche di vita.
Intervista a cura del Team di Joinrs