Human Resources

Joinrs con Delia, HR Director in HP

Scritto da Il team di Joinrs | 6/11/2024

 Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Delia a condividerci il suo percorso e consigli!

 

 

1) Hai conseguito una laurea in Psicologia del lavoro e dell’organizzazione. Quanto ha influito la tua formazione accademica sul tuo approccio alla gestione delle risorse umane?

La mia formazione accademica ha influito molto sul mio approccio alla gestione delle risorse umane, in quanto mi ha fornito i fondamenti teorici dell’organizzazione del lavoro sui quali basare il mio percorso professionale. Lo studio della persona, sia singolarmente, sia a livello interpersonale e in gruppo, nei contesti sia lavorativi che sociali - nei suoi aspetti cognitivi, affettivi e comportamentali – mi ha fornito il background per interventi di diagnosi e sviluppo individuale e collettivo, di valutazione e selezione, di formazione, di analisi organizzativa.

Grazie a questa solida preparazione, subito dopo il superamento dell’esame di stato e relativo tirocinio, sono riuscita ad inserirmi, in continuità con i miei studi, in una società di ricerca e selezione del personale, per poi proseguire come professionista presso l’ufficio del personale di un dinamico istituto di credito e approdare infine in HP, dove ho ricoperto diversi ruoli in ambito risorse umane, fino a quello attuale di Country HR Manager di HP Italy.

 

2) Lavorare in un’azienda globale come HP ti ha esposto a molte dinamiche internazionali. In che modo l’esperienza in progetti globali ha influenzato il tuo approccio alla gestione delle risorse umane?

L’esperienza nel gestire progetti HR in una azienda globale ha influenzato e influenza tutt’ora profondamente il mio approccio alla gestione delle risorse umane perchè mi permette costantemente di sviluppare competenze interculturali, adattabilità e una visione strategica più ampia, portando a un approccio di gestione HR più inclusivo, innovativo e orientato alle best practices internazionali.

Lavorare su progetti HR globali richiede di confrontarsi con persone di culture, normative e aspettative differenti e questo mi aiuta a sviluppare costantemente una sensibilità interculturale e una mentalità inclusiva. Sono chiamata a bilanciare le politiche globali dell’azienda con le normative locali, adottando pratiche di work-life balance, flessibilità oraria e lavoro da remoto, al contempo inserendo i migliori talenti provenienti da un bacino internazionale. 

 

3) Come vedi l'uso dell’intelligenza artificiale nel futuro del recruiting e della gestione delle persone? Nella tua opinione, quali sono i rischi e le opportunità?

L’uso dell’intelligenza artificiale nel recruiting e nella gestione delle risorse umane è destinato a crescere sempre più nei prossimi anni, trasformando profondamente il modo in cui le aziende selezionano, gestiscono e supportano i loro talenti. Le opportunità dell’IA nel recruiting e nella gestione delle risorse umane comprendono l’automazione delle attività ripetitive a vantaggio di una maggiore efficienza, il supporto alla selezione basata sui dati, il miglioramento della “candidate experience”, l’analisi predittiva per la gestione dei talenti, la personalizzazione dei programmi di sviluppo e formazione. I rischi dell’IA nel recruiting e nella gestione delle risorse umane includono il rischio di bias algoritmico, una eventuale minore trasparenza e responsabilità, potenziali problemi di privacy e gestione dei dati sensibili, la possibile disumanizzazione del processo di selezione, la resistenza al cambiamento da parte dei professionisti HR e il timore di essere sostituiti nel proprio ruolo.

Ritengo perciò che serva un approccio equilibrato, che integri l’IA e la tecnologia con le competenze umane, in modo da massimizzare le opportunità offerte dall’IA e minimizzarne i rischi e senza dimenticare che le decisioni finali e le interazioni devono mantenere un aspetto umano, per evitare di perdere la connessione con i valori aziendali e le aspettative dei lavoratori.

Su questo argomento, è possibile vedere anche la mia pubblicazione sul libro  “Intelligenza Artificiale in Azienda: prospettive da diversi settori e funzioni", una guida all'adozione dell'IA, con le testimonianze di Managers e Professionisti aziendali 

 

4) Come immagini che si evolverà il ruolo dell'HR Director nei prossimi anni? Pensi che le competenze richieste per questo ruolo cambieranno?

Penso che il ruolo dell'HR Director sia destinato a evolversi in modo significativo nei prossimi anni, diventando sempre più strategico e orientato all’innovazione. Questo cambiamento sarà in gran parte dettato dalla crescente digitalizzazione, dalla trasformazione del mercato del lavoro e dall’adozione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e l’automazione dei processi. Inoltre, le aspettative dei dipendenti e il contesto socio-economico globale spingeranno gli HR Director a rivedere le proprie competenze e a sviluppare un set di abilità che combinino, più di quanto già accada oggi, capacità tecniche, strategiche e umane.

L'HR Director sarà il principale promotore di una cultura aziendale flessibile e orientata all'apprendimento continuo. Svolgerà il ruolo di “change agent”, aiutando i dipendenti ad adattarsi a nuove strutture e metodologie di lavoro. Questo richiederà la capacità di comunicare efficacemente la visione e i benefici del cambiamento, sviluppando strategie di “engagement” che coinvolgano i dipendenti e riducano la resistenza al cambiamento.

Sarà ancora più responsabile di creare un ambiente di lavoro che promuova il benessere fisico, mentale ed emotivo e sarà sempre più chiamato a sviluppare politiche di lavoro che rispettino l’ambiente e promuovano l’inclusione. Nella mia esperienza, senz’altro caratterizzata da un contesto informatico e tecnologico sempre all’avanguardia, ritengo di essere già chiamata a mettere in pista competenze che sono rivolte anche al futuro, in una interpretazione strategica del mio ruolo: la leadership agile e la capacità di adattamento, l’Intelligenza emotiva e le capacità relazionali avanzate, le competenze strategiche e di orientamento al business, il focus su diversità, equità e inclusione, la  capacità di gestione del cambiamento, il “growth mindset” come stile di lavoro e, nel mio caso, anche di vita.

 

 

Intervista a cura del Team di Joinrs