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Joinrs con Elisabetta, HR manager in Aubay

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  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  Sticker_Determinata

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Elisabetta a condividerci il suo percorso e consigli!

 

"Nel mondo HR, il valore umano resta insostituibile, ma il futuro appartiene a chi sa combinare dati, curiosità ed etica per affrontare cambiamenti epocali e guidare l'innovazione"
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Elisabetta Cocco

HR manager

 

1) In che modo la tua formazione in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni ha influenzato il tuo approccio al management delle persone e alla selezione del personale?

Lo studio universitario in ambito psicologico mi ha aiutato e mi aiuta a interpretare le dinamiche sociali e psicologiche delle organizzazioni, creando una base sicuramente utile; devo dire che il vero cambiamento, da un punto di vista di prospettiva, di linguaggio e di comprensione, è arrivato con il Master in Human Resources (alla Business School de ilsole24ore): è in quei mesi intensissimi di lezioni e laboratori che ho capito la vera complessità della funzione HR, spaziando anche in ambiti giuslavoristici e amministrativi che mi sono molto utili nella professione..

 

2) Secondo la tua esperienza, quali sono i vantaggi di un approccio data-driven nel settore delle risorse umane?

Uncountable. Farsi guidare dai numeri, avere un approccio basato sui dati, per prendere decisioni informate, basate su fatti oggettivi e non su sensazioni personali, soprattutto quando il core del tuo lavoro sono le persone, consente di poter utilizzare i dati non solo in modo asettico, ma anche come uno dei pilastri strategici su cui fondare le scelte e le decisioni. È importante saper porre ai dati le domande giuste, essere in grado di umanizzarli e comprendere cosa ci vogliono dire.

 

3) Come vedi l’evoluzione delle risorse umane nel futuro? Pensi che la digitalizzazione cambierà ulteriormente talent acquisition e talent management?

Ci saranno ancora grandi rivoluzioni; ad oggi molti processi sono ancora fermi agli anni ‘80 e hanno bisogno di essere attualizzati, ma non ci sono ancora nuovi modelli solidi proprio perché siamo nel mezzo di epocali cambiamenti. Basti pensare che fino a 5 anni fa, i colloqui da remoto in Aubay erano una piccola percentuale (il 10% circa) della nostra attività e oggi sono praticamente la totalità. Per non parlare dell’AI, di chat GPT e di tutti gli strumenti che – a tendere – sovvertiranno le regole basilari dello screening o della scrittura degli annunci! Resterà, secondo me, ancora insostituibile l’apporto umano, il “valore aggiunto” del confronto con i professionisti HR, sia in fase di recruiting che di gestione.

 

4) Quali consigli daresti a chi sta per intraprendere una carriera nel settore HR? Ci sono competenze specifiche che ritieni fondamentali in questo ambito?

Le capacità comunicative sono fondamentali, così come la curiosità che è il driver principale per migliorare costantemente. I confini con cui facciamo i conti quotidianamente sono molto sottili e variabili, le persone con cui ci relazioniamo sono diverse ed è importante ricordare che, talvolta, il nostro è un lavoro scomodo, in cui ci tocca fare cose scomode: l’etica e la professionalità, i valori a cui ci appoggiamo, sono i nostri principali alleati.

 

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Intervista a cura del Team di Joinrs