Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.
Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.
Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Francesca a condividerci il suo percorso e consigli!
Sicuramente gli studi universitari in Psicologia mi hanno fornito il giusto mindset per sviluppare delle capacità e competenze essenziali per gestire le diverse dinamiche nel mondo delle risorse umane, dalla selezione alla formazione allo sviluppo. Il master in Gestione, Amministrazione e Sviluppo delle Risorse Umane è stato fondamentale all'inizio della mia carriera, offrendomi un bagaglio di competenze verticale che mi ha aiutato a svolgere al meglio il mio lavoro.
Tuttavia, l’esperienza sul campo è insostituibile: calarsi nel contesto e affrontare personalmente situazioni complesse offre opportunità preziose di crescita. Ritengo inoltre importante far capire ai giovani di normalizzare l’esperienza dell’errore che non è per forza qualcosa di negativo, ma un’occasione per riflettere e migliorare sia a livello personale che professionale. Infine, partecipare a convention ed altri eventi dedicati al mondo HR, così come confrontarsi con altri professionisti, è un'opportunità per arricchirsi reciprocamente.
Lo stesso vale per il lavoro di squadra con i propri colleghi: circondarsi di persone che si stimano e da cui si può imparare, anche solo attraverso un punto di vista diverso, è una grande fonte di apprendimento.
Le difficoltà fanno parte del percorso e, anzi, credo siano essenziali. Sono proprio queste esperienze che ci permettono di crescere e migliorare. Se restassimo sempre nella nostra zona di comfort, le opportunità di evoluzione personale e professionale sarebbero molto limitate. Come nella vita, non è tanto importante quali ostacoli si incontrano, ma come si decide di affrontarli. Penso che, con un po’ più di fiducia in noi stessi, riusciremmo tutti a superarle con meno fatica.
Per quanto mi riguarda, vedo ogni difficoltà come una sfida personale, un’opportunità per superare paure e insicurezze, e apprezzare la soddisfazione di avercela fatta.
L'ingresso di un nuovo collega in azienda è sempre un momento delicato, in cui si ribilanciano gli equilibri interni e la persona affronta cambiamenti importanti nelle abitudini, nel team e nelle modalità di lavoro. È fondamentale che il team che accoglie il nuovo collega sia preparato a farlo nel migliore dei modi, seguendo una pianificazione precisa per i primi giorni, così da accompagnarlo nel suo nuovo percorso.
HR gioca un ruolo chiave fornendo tutte le informazioni necessarie per agevolare l'inizio. In realtà, il processo di onboarding inizia già nel momento in cui il candidato firma la lettera d’impegno: da subito condividiamo policy e informazioni pratiche per facilitare l'integrazione nella nostra realtà aziendale. Il cambiamento di lavoro, di per sé, genera spesso incertezza: si sa cosa si lascia, ma non cosa si trova. Per questo credo sia importante far sentire il nuovo collega atteso e già parte del team ancora prima del suo primo giorno. Il senso di appartenenza a un gruppo è una leva importante nella scelta di una nuova azienda ma, allo stesso tempo, rappresenta anche una delle maggiori difficoltà nel decidere di lasciare un contesto “familiare” per entrare in uno nuovo.
Per quanto riguarda lo sviluppo del personale, è essenziale non solo per il valore intrinseco che ha ma anche in termini di retention. Ognuno di noi ha margini di crescita in base alle proprie potenzialità e attitudini, ed è importante che, insieme al manager di riferimento, si crei un percorso su misura per sviluppare al meglio quelle capacità ancora inespresse o solo parzialmente emerse. Come HR, supportiamo il Management anche nelle valutazioni di gruppo, utilizzando strumenti come gli assessment center per mappare lo stato generale e intervenire su aspetti rilevanti per la nostra cultura aziendale. Offriamo formazione, coaching e altre esperienze che aiutano le persone non solo a crescere come professionisti, ma anche ad evolversi come individui.
Conoscere a fondo il DNA dell'azienda è fondamentale per condurre una selezione efficace. Quando parlo di DNA, mi riferisco ai valori e alla cultura aziendale in generale e al team in cui la persona entrerà e alle dinamiche operative in particolare. Come HR, il mio compito non è valutare le competenze tecniche, per quello ci sono gli Hiring Manager, ma è mio dovere sondare questi aspetti. Il modo migliore per farlo è capire come il candidato vive la sua esperienza lavorativa, e per questo le domande STAR, che indagano situazioni pratiche e quotidiane, sono essenziali. Le domande esperienziali e situazionali ci forniscono molte informazioni sulla persona, i suoi valori e il suo punto di vista. Naturalmente, ci sono anche alcuni trucchi del mestiere, ma non voglio svelare troppo! Lascio ai giovani il piacere di scoprirli, se decideranno di intraprendere una carriera nel mondo HR.
Il consiglio che darei è di scegliere qualcosa che li appassioni, che li spinga a innovare e a rinnovarsi continuamente, mantenendo viva la curiosità e cercando sempre occasioni di confronto. Chi oggi ha una formazione psicologica ha molteplici sbocchi lavorativi e non dovrebbe lasciarsi scoraggiare da stereotipi che sminuiscono queste scelte.
Oggi più che mai, la psicologia è un valido strumento non solo in ambito clinico, ma anche in quello aziendale. L’empatia, l’ascolto, la capacità di gestire dinamiche relazionali complesse e di comprendere le persone sono competenze fondamentali. Non solo aiutano i nuovi colleghi ad integrarsi, ma supportano anche quelli esistenti e i vertici aziendali, contribuendo a prevenire o gestire al meglio le diverse dinamiche interpersonali. Inoltre, la formazione continua e il confronto non devono mai essere trascurati.
L’HR è un campo in costante evoluzione, non una scienza esatta statica. Io stessa, che lavoro nelle risorse umane da oltre 10 anni, ho adattato più volte il mio approccio alla selezione in base alle logiche del mercato e al periodo storico. La flessibilità è quindi una delle competenze più importanti in questo mestiere: sapersi adattare a contesti sempre nuovi.
Per fare un esempio, fino a qualche anno fa bastava pubblicare un annuncio per ricevere molte candidature; oggi, invece, la ricerca attiva (head hunting) è diventata lo strumento principale. Se prima i candidati cercavano di emergere per contendersi le migliori aziende, oggi sono le aziende che devono "vendersi" nel miglior modo possibile. In un mercato in cui la domanda di lavoro è bassa, elementi come work-life balance, formazione e welfare sono diventati imprescindibili per attrarre i migliori talenti.
Intervista a cura del Team di Joinrs