Joinrs con Giada, Recruitment Specialist in VF Corporation
Chi è Joinrs?
Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.
Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.
Raccontando il mondo HR
Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Giada a condividerci il suo percorso e consigli!
"Ogni esperienza, anche la più inaspettata, è un tassello prezioso: ciò che conta davvero è saperla trasformare in valore per il prossimo passo"
1) Quali aspetti del tuo percorso accademico, di triennale e master in teatro, ritieni abbiano maggiormente contribuito al tuo successo come Recruitment Specialist presso VF Corporation?
Innanzitutto, ritengo che il mio percorso triennale abbia avuto un impatto significativo, più del master, poiché ha combinato sia la teoria che la pratica. Questo mi ha aiutato a sviluppare la capacità di passare dalla teoria allo studio pratico, gestendo molteplici scadenze sia per le attività pratiche che teoriche. Un aspetto spesso sottovalutato è la passione per ciò che si fa. Nel mio caso, lo studio delle arti dello spettacolo è stato guidato da una forte passione, che mi ha sostenuta nel lavorare con dedizione e entusiasmo, portando successo non solo nel ruolo di reclutatrice, ma in generale.
Inoltre, il lavoro di squadra è stato cruciale. Ho imparato a collaborare con gli altri, ascoltando e valutando le loro idee, il che mi ha aiutata a sviluppare la mia intelligenza emotiva. Quest'ultima è fondamentale nel talent acquisition, dove è necessario interagire con vari stakeholder, tra cui manager, studenti e professionisti con diverse esperienze. La capacità di ascoltare ed essere empatici è essenziale, così come la competenza nel parlare in pubblico e comunicare efficacemente con diversi tipi di pubblico. Questo percorso accademico mi ha fornito le competenze di comunicazione necessarie, permettendomi di crescere a 360 gradi.
2) Come hai trasformato la tua passione per le arti dello spettacolo in una carriera nell'ambito delle risorse umane, passando da ruoli operativi nel teatro a un ruolo più strategico nella gestione del personale?
Lavorando nel teatro, ho sempre avuto una forte inclinazione creativa e ho svolto diverse attività operative, tra cui il reclutamento di personale temporaneo per gli spettacoli natalizi, che erano tra i più frequentati e affollati dell'anno. Ogni anno partecipavo attivamente al processo di selezione degli assistenti temporanei, gestendo sia il backstage che il front stage e coordinando il team degli assistenti.
Questa esperienza mi ha insegnato molto su come gestire il personale, lavorando a stretto contatto con il pubblico e i colleghi. Essenzialmente, ho saputo riconoscere le mie competenze acquisite nel teatro e capire come applicarle efficacemente nel mio ruolo attuale di reclutatrice.
3) Quali sono secondo te i vantaggi e svantaggi di studiare e lavorare per un periodo all'estero, nel tuo caso l'Inghilterra, e tornare poi in Italia? Consiglieresti alla nostra community di vivere esperienze all'estero?
Assolutamente sì, consiglierei vivamente di vivere esperienze all'estero. Oggi è fondamentale sia per l'arricchimento personale che professionale. Studiando e lavorando all'estero, si ha l'opportunità di migliorare le proprie competenze linguistiche e di sviluppare un approccio più aperto e inclusivo verso persone e culture diverse, il che è cruciale sia a livello personale che lavorativo. Nel mio caso, questa esperienza mi ha permesso di comprendere come funzionano le cose in contesti diversi e di adattare le migliori pratiche alla mia realtà lavorativa in Italia.
Per quanto riguarda gli svantaggi, personalmente non ne vedo. Gli enormi vantaggi di vivere un'esperienza all'estero superano qualsiasi possibile difficoltà, contribuendo significativamente alla crescita personale e professionale di chi decide di intraprenderla.
4) Considerando il tuo percorso professionale non lineare e diversificato, quali suggerimenti offriresti ai giovani che sono interessati a intraprendere un cammino simile, magari desiderando esplorare diverse aree professionali e settori?
Consiglierei di provare le cose che ci interessano senza paura di sbagliare. È importante cercare di imparare il più possibile da ogni esperienza, sapendo che ogni competenza acquisita può essere adattata e trasferita alla prossima sfida. È fondamentale capire come le proprie competenze possono essere utilizzate in contesti diversi e essere pronti a condividerle nelle prossime opportunità che si incontrano, come durante colloqui o nuove esperienze lavorative. Avere consapevolezza di ciò che si è imparato e delle proprie capacità è cruciale per orientarsi nelle future esperienze professionali.
5) In un mercato del lavoro in continua evoluzione, quali consigli daresti ai giovani che stanno cercando lavoro in questo momento e desiderano distinguersi?
Cercare di sfruttare al massimo le opportunità di internships, quando possibile. Partecipare ad attività extracurriculari e, se possibile, fare esperienze all'estero per sviluppare un'apertura mentale e la capacità di adattarsi a diverse situazioni. È fondamentale anche essere proattivi nella ricerca di informazioni e dimostrare motivazione. Oltre alle capacità tecniche, i soft skills (in particolare intelligenza emotiva e inclusività) giocano un ruolo cruciale, soprattutto per le aziende grandi, nel mercato del lavoro odierno.
Intervista a cura del Team di Joinrs