Human Resources

Joinrs con Gianluca, Recruiter & Talent Acquisition Specialist ICT in Gesfor

Scritto da Il team di Joinrs | 25/2/2025

 

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Gianluca a condividerci il suo percorso e consigli!

 

1) Durante la tua esperienza hai collaborato alla nascita di una start-up in ambito HR. Quali sono  state le principali sfide di questo progetto e quali influenze ha avuto sulla tua carriera? 

La mia esperienza nella creazione di una start-up in ambito HR è stata un viaggio altamente formativo,  nato da una motivazione personale. 

Infatti, quando ho concluso il mio percorso di studi universitari, mi sono trovato a fare i conti con una  grande incertezza: non sapevo quale direzione prendere, non c’era qualcuno a dirmi “sei bravo in  questo” o “dovresti migliorarti in quello”.  

Questa mancanza di orientamento mi ha messo di fronte a molte difficoltà, e proprio per questo  motivo l’idea alla base della start-up è stata quella di creare un supporto concreto per i giovani che,  come me, si trovavano a vivere questa incertezza. L’obiettivo era aiutarli a comprendere meglio le  proprie potenzialità, a colmare le lacune formative e a prepararsi in modo più efficace per il mondo  del lavoro. 

Questa esperienza mi ha insegnato quanto sia cruciale fornire un orientamento mirato e  personalizzato, per facilitare la transizione tra studio e lavoro. Mi ha permesso di sviluppare  competenze strategiche e operative nel campo delle risorse umane, che ancora oggi sono fondamentali  nella mia carriera. Inoltre, ha avuto un impatto profondo sulla mia visione del lavoro, spingendomi a  valorizzare sempre più il supporto che possiamo offrire ai giovani professionisti per aiutarli a  orientarsi e a crescere in modo consapevole e solido nel loro percorso professionale. 

 

2) Come affronti la sfida di attrarre talenti in un mercato sempre più competitivo? Hai strategie  specifiche per il settore tecnologico? 

Di fronte alla crescente competitività nel mondo della ricerca e selezione del personale, soprattutto  nel settore tecnologico, è fondamentale adottare strategie innovative per attrarre i talenti giusti. Il  mercato è in continua evoluzione, e le tradizionali modalità di reclutamento non sempre sono  sufficienti per rispondere alle esigenze delle aziende. Pertanto, bisogna cercare strade alternative per  raggiungere i potenziali candidati, garantendo al contempo un "perfect match" tra domanda e offerta  di lavoro. 

In questo contesto, le leve per attrarre talenti non sono più soltanto economiche. Mentre un'offerta  retributiva competitiva è sempre importante, oggi le aziende devono fare leva anche su altri fattori,  come la promozione di un equilibrio vita-lavoro, la possibilità di crescere professionalmente  all'interno di un ambiente stimolante, e l'offerta di opportunità di formazione continua. 

Inoltre, per attrarre i profili giusti, è fondamentale adottare una strategia di reclutamento che non si  limiti agli approcci tradizionali, ma che includa l'uso di piattaforme digitali, eventi di networking,  collaborazioni con le Academy e un'attenzione particolare alla cultura aziendale e alla sua capacità di  adattarsi alle nuove esigenze dei lavoratori. Un mix di approcci personalizzati e di ascolto attivo delle  esigenze dei candidati può fare la differenza in un mercato sempre più competitivo come quello tecnologico.

 

3) In base alla tua esperienza, quali sono gli errori più comuni che i candidati fanno durante un  colloquio? 

In base alla mia esperienza come Recruiter, uno degli errori più comuni che i candidati fanno durante  un colloquio di lavoro è quello di trascurare l'importanza delle soft skills. Spesso, infatti, si  concentrano esclusivamente sulle competenze tecniche, focalizzandosi troppo sulle loro conoscenze  e abilità pratiche, ma senza dare la giusta attenzione alle competenze trasversali. Tuttavia, queste  ultime sono fondamentali per adattarsi a un contesto lavorativo, interagire efficacemente con i colleghi e affrontare le sfide quotidiane. Mi è capitato di incontrare profili molto validi dal punto di  vista “hard”, ma che presentavano lacune su quelle “soft”, il che li rendeva poco in linea con il profilo  richiesto dal cliente in termini di attitudine e personalità. 

Quello che consiglio a chi si trova ad affrontare un colloquio, in particolare ai giovani, è di leggere  con attenzione le job description, focalizzandosi anche sulla parte relativa alle competenze trasversali.  È importante prepararsi non solo sugli aspetti tecnici del ruolo, ma anche essere consapevoli  dell'importanza delle soft skills, come la capacità di lavorare in team, la gestione del tempo, la  comunicazione efficace, e la flessibilità. Arrivare al colloquio preparati sotto tutti gli aspetti, sia  tecnici che soft, aiuta a presentarsi come candidati completi, in grado di rispondere non solo alle  esigenze tecniche, ma anche di integrarsi bene nel team e adattarsi alla cultura aziendale. 

 

4) Ci sono competenze trasversali e soft skill che oggi ritieni imprescindibili per chi si affaccia al  mondo del lavoro? 

Secondo me, le soft skills più importanti oggi per chi si affaccia al mondo del lavoro sono sicuramente  la proattività, la flessibilità e la capacità di raggiungere gli obiettivi in tempi rapidi. La proattività è  fondamentale, poiché non basta più aspettare che le cose accadano, ma bisogna prendere l'iniziativa,  cercare soluzioni e contribuire attivamente al miglioramento dei processi. La flessibilità, poi, è una  qualità sempre più ricercata in un mondo del lavoro che cambia rapidamente. Essere in grado di  adattarsi a nuove sfide, strumenti o modalità di lavoro è cruciale per restare competitivi. Infine, la  capacità di raggiungere un obiettivo in tempi brevi, scegliendo la soluzione più semplice ed  efficace, è una skill fondamentale. In un contesto sempre più frenetico, dove le risorse sono limitate  e le aspettative alte, trovare soluzioni rapide e pratiche è un valore aggiunto. 

Aggiungerei anche la capacità di comunicare in modo chiaro e assertivo, che aiuta a evitare  malintesi e a collaborare efficacemente in team, e la gestione del tempo, che è essenziale per  ottimizzare le proprie energie e dare priorità a ciò che conta davvero. In sintesi, sebbene le  competenze tecniche siano importanti, sono le soft skills a fare davvero la differenza, poiché  contribuiscono a creare un ambiente di lavoro collaborativo, produttivo e adattabile alle sfide future.

 

Intervista a cura del Team di Joinrs