Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.
Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.
Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Alessia a condividerci il suo percorso e consigli!
Ho sempre trovato le persone interessanti da scoprire e conoscere. Il mondo delle risorse umane mette al centro la cura e la gestione delle persone in un'ottica di miglioramento reciproco, sia per l'individuo che per l'azienda. Credo che un collaboratore che si sente realizzato e riconosciuto, e che svolge il proprio lavoro con passione, porterà un valore aggiunto a tutto il contesto aziendale, generando un effetto positivo per tutti. Proprio l'idea di poter contribuire a questo sviluppo, attraverso l'individuazione di nuove opportunità lavorative e la promozione della crescita professionale, mi ha spinto verso la Talent Acquisition.
Ritengo che il futuro della Talent Acquisition sarà caratterizzato da una simbiosi tra tecnologia e umanità. Le nuove tecnologie, e in particolare l'Intelligenza Artificiale (AI), non sostituiranno il nostro ruolo, ma diventeranno potenti alleati per semplificare i processi più ripetitivi e a basso valore aggiunto. L'AI ci permetterà di ottimizzare lo screening dei CV, di redigere annunci di lavoro più efficaci e di identificare con maggiore precisione potenziali candidati, rendendo le nostre attività più efficienti e i processi più rapidi.
Tuttavia, è fondamentale non perdere di vista il cuore del nostro lavoro: le persone. A differenza di un algoritmo, i professionisti HR hanno l'empatia, l'intuizione e la capacità di cogliere le sfumature. Questi aspetti permettono di valutare non solo le competenze tecniche, ma anche il carattere, la passione e la motivazione di un candidato. Un algoritmo non può cogliere l'energia di una persona durante un colloquio, né può intuire un potenziale che non è espresso chiaramente sul curriculum.
Il nostro ruolo, quindi, non è destinato a scomparire, ma a evolvere: ci libereremo delle attività più meccaniche per dedicarci a ciò che davvero conta, ovvero la costruzione di relazioni, la valorizzazione del talento (anche quello "nascosto") e la garanzia di una Candidate Experience positiva e umana, aspetti che solo una persona può gestire. In questo senso, l'AI è uno strumento che ci aiuta a essere ancora più efficaci e a concentrarci sulla nostra vera missione.
Le competenze tecniche (hard skills) e le competenze trasversali (soft skills) procedono di pari passo. Le prime, di natura tecnica, possono essere insegnate, apprese, condivise e sviluppate. Le soft skills, invece, che riguardano l'aspetto caratteriale e comportamentale, sono innate.
Tra le competenze trasversali richieste credo siano fondamentali:
1) Team Vision & Teamwork
Questi due concetti, pur essendo strettamente collegati, si riferiscono a due aspetti diversi ma complementari.
2) Passione, Impegno e Onestà
Questa combinazione di qualità personali è fondamentale in qualsiasi ambiente lavorativo.
3) Long Term Vision & Entrepreneurship
L'employer branding è assolutamente cruciale e, in un mercato del lavoro competitivo, la sua importanza è destinata a crescere. Non è più sufficiente offrire un buon stipendio; per attrarre i migliori talenti, un'azienda deve saper comunicare in modo efficace la propria reputazione come datore di lavoro.
In pratica, si tratta di mostrare una cultura aziendale solida, valori chiari e un ambiente di lavoro in cui le persone possano riconoscersi. Un brand che ispira fiducia e in cui ci si può rispecchiare ha un impatto enorme sulla capacità di attrarre professionisti qualificati. Inoltre, un'evoluzione fondamentale sarà la valorizzazione non solo dei talenti esterni, ma anche di quelli già presenti in azienda: la capacità di un'organizzazione di prendersi cura dei propri dipendenti e di supportarne la crescita professionale è uno degli elementi più potenti di un forte employer branding.
Alla ricerca del vero "talento": una sinergia tra natura e sviluppo
Iniziamo con una domanda fondamentale: cos'è davvero il talento?
Il talento non è solo una propensione innata o una dote naturale, ma un'attitudine che deve essere scoperta e valorizzata. È un processo dinamico e in continua evoluzione, dove le esperienze passate si uniscono al presente per sbloccare il nostro potenziale. All'interno di ognuno di noi, il talento, che è una capacità "naturale", incontra le competenze, che sono una capacità "sviluppata". Questo incontro plasma e modella la nostra dote genetica in base alle influenze e ai contesti in cui ci troviamo. Per questo, il talento non è statico, ma mutevole, adattabile e dinamico.
Talento, Competenza e Disciplina: un'unione vincente
Il talento e la competenza non sono due concetti opposti, ma due facce della stessa medaglia. Sono strettamente collegati e fondamentali per la crescita professionale.
Perché questa sinergia funzioni al meglio, bisogna aggiungere un terzo elemento cruciale: la disciplina. La disciplina è la capacità di dirigere le proprie azioni verso un obiettivo, richiedendo un impegno costante nel tempo.
Solo quando talento, competenza e disciplina lavorano insieme, si possono ottenere i migliori risultati. Un talento naturale, senza la disciplina necessaria per svilupparlo e le competenze per applicarlo, rischia di rimanere inespresso o, peggio ancora, di perdersi.
Intervista a cura del Team di Joinrs