Passa al contenuto

Joinrs con Ilaria, Talent Developmemnt & Digital HR Manager in Canali

Sticker_Emozionata-1  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

  Raccontando il mondo HR  Sticker_Determinata

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Ilaria a condividerci il suo percorso e consigli!

"Il ruolo HR oggi richiede curiosità, aggiornamento continuo e apertura verso competenze diverse: solo così possiamo unire valore alle persone e alle aziende"
1 (47)

Ilaria Montanari

Talent Developmemnt & Digital HR Manager

1) Prima di scegliere l'ambito HR, hai valutato di intraprendere una carriera come giornalista. Cosa ti ha fatto cambiare strada?

Il giornalismo è stato uno dei miei primi sogni professionali, tanto che ho scelto Scienze Politiche proprio con quell'obiettivo. Mi affascinava l'idea di raccontare le storie delle persone e scoprire sempre qualcosa di nuovo attraverso l’indagine e la scrittura.

Però parallelamente alla vita universitaria avevo un'altra grande passione che non volevo abbandonare: la pallavolo. Ero sia allenatrice part-time che giocatrice a livello agonistico, e questo sport rappresentava una parte troppo importante di me per metterlo da parte. Mi sono resa conto che il giornalismo richiede una dedizione totale, soprattutto agli inizi, e non sarei riuscita a conciliarlo con l'impegno sportivo che non volevo lasciare.

Così ho deciso di proseguire gli studi con un indirizzo più economico per avvicinarmi al mondo aziendale. La svolta è arrivata durante l'ultimo anno di università, quando ho seguito l'esame di Organizzazione Aziendale del professor Luca Solari. È lì che ho scoperto il mondo delle risorse umane e me ne sono innamorata immediatamente. Ho capito che potevo unire la mia passione per le persone e le loro storie - quello che mi attraeva del giornalismo - con una dimensione aziendale più strutturata. Da quel momento ho voluto approfondire tutto quello che riguardava quest'area.

 

2) Il tuo percorso in Canali è stato molto variegato: come descriveresti la tua crescita professionale all’interno dell’azienda?

La mia storia in Canali è iniziata quasi 12 anni fa con uno stage, subito dopo aver completato il Master full-time in HR del Sole 24 Ore. Quello che rende particolare il mio percorso è che è stato davvero lo specchio dell'evoluzione dell'intera funzione HR in azienda.

All'inizio ero a supporto di tutte le attività operative che riguardavano selezione, formazione e organizzazione, senza una specializzazione specifica. Era un approccio necessario in quel momento, ma anche molto formativo perché mi ha permesso di toccare con mano tutti gli aspetti delle risorse umane.

Con il passare degli anni ho avuto la fortuna di essere protagonista, insieme al team Selezione, Formazione e Sviluppo, di diversi progetti che sono stati cruciali sia per la mia crescita professionale che per lo sviluppo di una cultura HR evoluta in Canali. Abbiamo lavorato su più fronti: dall'introduzione dei primi strumenti digitali per la gestione delle risorse umane, all'implementazione di processi strutturati come il performance management, il digital learning e il sistema di compensation & benefits. L'azienda ha fatto passi da gigante in questi ambiti negli ultimi anni.

Naturalmente, per gestire progetti così complessi e implementare tutte queste innovazioni, anche il team HR si è dovuto evolvere. Oggi siamo 4 persone dedicate alla parte di Talent Attraction e L&D (più altre 4 che si occupano di amministrazione e payroll), ciascuna con le proprie specializzazioni, ma sempre unite da progetti trasversali e grande collaborazione.

Dal 2022 mi sono concentrata principalmente sull’ambito Talent & Development, mantenendo sempre un focus particolare sul digitale e sulla gestione di progetti HR trasversali come welfare, iniziative di wellbeing e comunicazione interna. È stata un'evoluzione naturale che mi ha permesso di approfondire gli aspetti che più mi appassionano, continuando però a mantenere quella visione d'insieme che ho sviluppato negli anni.

 

3) Parli spesso dell’importanza di aggiornare continuamente le proprie competenze. Quali sono, secondo te, le aree in cui chi lavora in ambito HR dovrebbe concentrarsi di più oggi?

Il tema dell’aggiornamento competenze mi sta davvero a cuore, sia per il lavoro che faccio sia per una predisposizione personale. Credo fermamente che ciascuno debba occuparsi della propria autoformazione in maniera costante, anche se riconosco che non è sempre semplice ritagliarsi del tempo tra lavoro e priorità quotidiane. E’ anche un mindset che cerco ogni giorno di portare in azienda, mettendo a disposizione strumenti e metodi per la propria autoformazione.

La verità è che il mercato del lavoro è cambiato profondamente negli ultimi anni. I ruoli sono in costante evoluzione, le competenze che inseriamo oggi nelle job description subiscono cambiamenti rapidissimi, e quello che è importante oggi probabilmente tra qualche mese sarà già da aggiornare.

Nell'ambito HR questa necessità è ancora più marcata perché lavoriamo con funzioni e dipartimenti aziendali molto diversi tra loro. Dobbiamo avere una conoscenza costantemente aggiornata non solo su quello che accade nella nostra azienda, ma anche all'esterno nel mercato di riferimento. Per questo trovo preziosissime le community di HR che permettono di confrontarsi con altre realtà e scoprire i trend emergenti in tutti gli ambiti: dal talent attraction allo sviluppo, dall'employer branding alla gestione delle performance.

Il ruolo HR si è completamente rivoluzionato negli ultimi 10 anni. Per essere davvero una funzione che porta valore aggiunto all'azienda, oggi non bastano più solo le competenze tradizionali - pur sempre fondamentali - come il diritto del lavoro, i processi di performance management o la compensation & benefits. Servono anche conoscenze che arrivano da mondi completamente diversi: digitale, data analysis, marketing, design. Solo così riusciamo a rispondere alle esigenze sempre più molteplici e diversificate sia delle persone che delle aziende per cui lavoriamo.

È una sfida continua, ma anche quello che rende questo lavoro così stimolante.

 

4) Quanto è importante sensibilizzare i lavoratori sull'uso etico dell'AI? Pensi che corsi di formazione dedicati possano contribuire a sviluppare questa consapevolezza?

Il tema dell'intelligenza artificiale è sicuramente uno dei trend più evidenti del momento, e anche noi in azienda stiamo cercando di approcciarlo in maniera sensata e strutturata. Si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica che deve essere sostenuta da competenze e approcci diversificati.

Come tutti gli strumenti digitali - anzi, molto più di altri - l'AI può essere un valido alleato nel lavoro quotidiano di ciascuno, indipendentemente dal ruolo che si ricopre. Allo stesso tempo, nasconde delle insidie importanti ed è fondamentale che chi la utilizza abbia uno spirito critico molto sviluppato, sia nell'approcciarsi allo strumento che nel gestire i risultati che produce.

Per questo motivo ritengo assolutamente fondamentale che i lavoratori di qualsiasi ambito vengano informati e formati sul mondo dell'AI. L'obiettivo è riuscire a farne un uso etico e critico, che possa davvero creare valore aggiunto, ma che allo stesso tempo non diventi un sostituto utilizzato in maniera passiva e acritica.

In azienda abbiamo già avviato un percorso di formazione e sensibilizzazione dedicato proprio a questa tematica, che coinvolgerà tutti i nostri colleghi a ogni livello. Vogliamo fornire le informazioni principali per raggiungere questo equilibrio tra innovazione e responsabilità.

Il nostro approccio prevede diversi livelli: dalle sessioni più divulgative e di sensibilizzazione generale, fino a workshop più specifici dove vogliamo fare esercitazioni pratiche e supportare concretamente i colleghi a estrarre il meglio da queste tecnologie. Credo che solo attraverso un mix di teoria e pratica si possa davvero sviluppare le competenze indispensabili per un uso responsabile ed efficace dell'AI.

 

Sticker_Sognante

Intervista a cura del Team di Joinrs