Human Resources

Joinrs con Marco, EMEA Talent Acquisition Team Lead in Boston Scientific

Scritto da Il team di Joinrs | 3/6/2024

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Marco a condividerci il suo percorso e consigli!

 

 
1) In quale modo l'esperienza lavorativa in Spagna ha contribuito alla tua crescita professionale e personale, e quali competenze o prospettive hai acquisito grazie a questo periodo? Consiglieresti ai giovani di fare esperienze all'estero per lavoro o per progetti universitari?

L'esperienza lavorativa in Spagna ha sicuramente contribuito alla mia crescita professionale e personale in diversi modi. In primo luogo, mi ha aiutato a sviluppare capacità d'adattamento e versatilità. Un trasferimento in un nuovo paese implica la necessità di adattarsi a una nuova cultura, imparare un'altra lingua e muoversi anche sotto il punto di vista amministrativo (contratti, documenti, ecc.). In particolare, l'esperienza in città molto internazionali come Barcellona e Madrid mi ha permesso di conoscere tantissime nuove culture e di imparare ad adattarmi a diverse persone e contesti culturali.

Questo non solo ha arricchito la mia vita personale, ma ha anche contribuito significativamente alle mie esperienze di lavoro con un focus internazionale, come ad esempio nel mio percorso presso Boston Scientific. Consiglierei sicuramente ai giovani di fare esperienze all'estero sia per lavoro che per progetti universitari. Queste esperienze offrono un'opportunità unica di crescita personale e professionale, aprendo la mente a nuove prospettive e aumentando la propria flessibilità e capacità di adattamento.

 

2) Quali sono le tue principali responsabilità come "EMEA Talent Acquisition Team Lead" presso Boston Scientific e come guidi il tuo team nel raggiungere gli obiettivi stabiliti?

Come "EMEA Talent Acquisition Team Lead" presso Boston Scientific, le mie principali responsabilità includono la gestione di un team di Talent Acquisition Specialists a livello europeo. Questo implica aiutarli e supportarli nel raggiungimento degli obiettivi aziendali relativi all'assunzione di nuovi talenti. Le nostre metriche principali su cui ci focalizziamo sono la velocità, ovvero assumere candidati in tempistiche brevi, e la qualità, ossia selezionare i giusti talenti in base alle competenze richieste e assicurare un'esperienza ottimale per i candidati durante il processo di assunzione.

Per raggiungere questi obiettivi, guido il mio team nell'affrontare eventuali ostacoli che possano sorgere durante i processi di recruiting o nelle attività di Employer Branding e nel migliorare le loro competenze per svolgere al meglio il proprio ruolo. Ci concentriamo sull'identificare le aree di miglioramento a livello competenziale e sullo sviluppo delle abilità necessarie per garantire il successo nella ricerca e selezione dei migliori talenti. Questo include il coaching e lo sviluppo professionale del team, la definizione delle priorità strategiche in allineamento con gli obiettivi aziendali, il miglioramento continuo dei processi e la creazione di programmi ad-hoc in collaborazione con il team Europeo e Globale.

 

3) Qual è stata la lezione più preziosa che hai imparato durante la tua carriera nel campo delle risorse umane, e come pensi possa essere applicata anche da coloro che stanno iniziando la propria carriera in questo settore?

La lezione più preziosa che ho imparato durante la mia carriera nel campo delle risorse umane è stata l'importanza di adattarsi a una vasta gamma di interlocutori e situazioni. In questo settore, è fondamentale comportarsi come "camaleonti", sapendo adattarsi a ruoli, personalità, aspettative e background estremamente diversi tra loro. La capacità di adattamento e di risoluzione dei problemi è cruciale nel nostro lavoro. Inoltre, è essenziale non perdere di vista il fatto che abbiamo un ruolo centrale e che le nostre azioni possono avere un impatto significativo sulla vita delle persone. Pertanto, è importante mantenere un approccio personale ed empatico in tutte le interazioni.

Questa lezione è applicabile anche a coloro che stanno iniziando la propria carriera nel settore delle Risorse Umane. Consiglio di sviluppare le capacità di adattamento e di risoluzione dei problemi, mantenendo sempre una mentalità aperta e un atteggiamento empatico verso colleghi, candidati e dipendenti. Questo approccio contribuirà a costruire relazioni solide e a garantire il successo nel campo HR. Non dimenticatevi di mantenere anche una costante attenzione alle competenze digitali ed analitiche che stanno ora influenzando in maniera significativa anche il settore delle risorse umane ed il suo modo di operare.

 

4) Quali sono le tue prospettive sul futuro del lavoro remoto e ibrido, e quali implicazioni pensi possa avere sul reclutamento e sulla gestione delle persone nelle organizzazioni?

Il Covid ha accelerato in modo esponenziale un processo di cambiamento nel modo di lavorare che era già in corso. Ancora ricordo durante i miei studi universitari, soprattutto durante il corso di laurea specialistica in Psicologia del Lavoro, iniziare a sentire parlare di lavoro flessibile e delle sue implicazioni organizzative ed ergonomiche. Non mi sarei mai aspettato di vedere queste nuove forme di lavoro prendere vita così rapidamente!

Ormai siamo giunti ad un punto di non ritorno: i candidati valutano in maniera estremamente positiva la flessibilità e la possibilità di lavorare da casa. Non offrire nessuna forma di lavoro remoto può avere un impatto altamente negativo sulla capacità di un'azienda di attrarre talenti e comporta la perdita di molti professionisti che non sono disposti a rinunciare a questa modalità di lavoro diventata ormai la norma. Avere i giusti talenti è un vantaggio competitivo estremamente importante per ogni impresa, difficile da quantificare a livello monetario ma sicuramente con un ritorno economico rilevante.

Per quanto riguarda il reclutamento e la gestione delle persone, le organizzazioni devono adattarsi a questa nuova realtà. È necessario adottare politiche di lavoro flessibili e modalità di gestione che consentano alle persone di lavorare in modo efficace sia in sede che da remoto. Questo implica anche un cambiamento nel modo in cui vengono condotte le interviste di lavoro e valutati i candidati, tenendo conto delle competenze necessarie per lavorare in un ambiente remoto o ibrido. Inoltre, è importante implementare strumenti e processi per supportare la comunicazione e la collaborazione tra team distribuiti, garantendo che tutti i dipendenti si sentano inclusi e coinvolti, indipendentemente dalla loro ubicazione fisica.

 

5) Quali sono, secondo te, le competenze più richieste nel mondo del lavoro attuale e come i giovani possono svilupparle efficacemente?

Le competenze digitali sono oggi fondamentali nel mondo del lavoro. A seconda del settore, possono variare in complessità, ma è essenziale saper imparare nuovi strumenti digitali. La chiave è essere curiosi, provare nuovi software e non temere di usarli fin da subito, anche per piccoli progetti o durante gli studi universitari. Questo processo di "imparare ad imparare" favorisce un adattamento rapido e agevola l'acquisizione di nuove competenze tecniche e, ovviamente, anche digitali.

L'adattabilità e la capacità di apprendimento sono quindi fondamentali, soprattutto per coloro che sono agli inizi della propria carriera. Essere in grado di adattarsi velocemente a nuove situazioni e contesti, nonché di apprendere continuamente è cruciale in un mercato del lavoro in costante evoluzione.

Allo stesso modo, la motivazione svolge un ruolo chiave ed è un vettore alla base dello sviluppo di qualsiasi competenza. Senza di essa, diventa difficile acquisire sia competenze hard che soft. È importante trovare un lavoro che appassiona, poiché la motivazione è il punto di partenza per lo sviluppo di qualsiasi competenza.

Infine, la conoscenza della lingua inglese è ormai indispensabile, soprattutto per coloro che aspirano a lavorare in contesti internazionali. Il possesso di una lingua aggiuntiva può essere un ulteriore vantaggio da non sottovalutare. Spesso i corsi di lingua non sono sufficienti, e un'esperienza all'estero può essere estremamente utile.

 

Intervista a cura del Team di Joinrs