Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.
Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.
Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Maria Francesca a condividerci il suo percorso e consigli!
Il mio percorso è stato guidato da un interesse profondo per il funzionamento della mente umana e per le dinamiche che regolano l’apprendimento e il comportamento. Studiare filosofia e neuroscienze cognitive mi ha fornito una solida base teorica per comprendere i processi decisionali, la motivazione e le modalità con cui le persone acquisiscono nuove competenze.
Nel tempo, ho sentito la necessità di applicare queste conoscenze in un contesto concreto, dove potessero avere un impatto tangibile. La formazione e lo sviluppo delle risorse umane rappresentano per me l’ambito ideale in cui coniugare teoria e pratica: da un lato, comprendere le persone e le loro potenzialità, dall’altro, creare percorsi formativi che le aiutino a crescere professionalmente e personalmente.
Recruiting e sviluppo delle competenze sono due facce della stessa medaglia: la qualità della selezione influisce direttamente sull’efficacia della formazione e, allo stesso tempo, una solida strategia di sviluppo consente di trattenere i talenti e farli crescere in azienda.
Nel mio lavoro quotidiano, bilanciare questi due aspetti significa creare un filo conduttore tra la scelta delle persone giuste e il loro percorso di crescita.
Per farlo, utilizziamo dati e feedback per comprendere quali competenze siano più critiche nel nostro contesto e ci assicuriamo che i percorsi di formazione rispondano in modo mirato alle esigenze reali dei lavoratori. Inoltre, stiamo sviluppando strategie per rendere il processo di onboarding più strutturato, riducendo il turnover iniziale e facilitando l’inserimento dei nuovi assunti.
Negli ultimi anni il mercato del lavoro è cambiato profondamente e, di conseguenza, anche il processo di selezione ha dovuto evolversi. Oggi non basta più individuare il candidato con le competenze giuste: è fondamentale attrarre persone che si identifichino nei valori aziendali e offrire loro un ambiente in cui possano crescere e sentirsi valorizzate. Uno degli aspetti più importanti per attrarre talenti è la costruzione di un’identità aziendale forte e riconoscibile. I candidati, soprattutto le nuove generazioni, non scelgono più solo in base al ruolo o alla retribuzione, ma sono sempre più attenti alla cultura aziendale, alle opportunità di sviluppo e al benessere organizzativo.
Per questo motivo, è essenziale comunicare in modo autentico cosa significa lavorare in TIM Retail, quali sono le possibilità di crescita e come l’azienda investe sulle proprie persone. Anche l’esperienza del candidato durante il processo di selezione gioca un ruolo determinante. Un iter chiaro, coinvolgente e ben strutturato non solo migliora la percezione dell’azienda, ma aumenta anche le probabilità di attrarre profili di qualità.
Selezioni troppo lunghe o poco trasparenti possono far perdere candidati di valore, mentre un’interazione attenta e curata fin dalle prime fasi contribuisce a creare un rapporto positivo con l’azienda. Una volta attratti i talenti giusti, il vero obiettivo diventa trattenerli nel lungo periodo. La chiave è offrire un ambiente in cui le persone sentano di poter crescere e fare la differenza.
Percorsi di formazione mirati, affiancamento sul campo e la possibilità di sviluppare nuove competenze sono elementi fondamentali per creare engagement e senso di appartenenza. Inoltre, è importante ascoltare attivamente i bisogni delle persone e lavorare su soluzioni che favoriscano il benessere e la motivazione. Un’azienda che sa valorizzare il proprio capitale umano non solo riesce a trattenere i migliori talenti, ma costruisce anche un vantaggio competitivo solido e duraturo.
Il mio consiglio è di sviluppare una mentalità aperta e analitica. L’HR oggi non è più solo una funzione amministrativa, ma un’area strategica che richiede competenze trasversali: dalla comprensione delle persone alla capacità di analizzare dati e misurare l’impatto delle iniziative.
Chi vuole lavorare in questo ambito deve essere curioso, aggiornarsi continuamente e, soprattutto, sviluppare una forte capacità di ascolto. Le aziende di successo sono quelle che sanno valorizzare le proprie persone: per farlo, è necessario comprendere a fondo le loro esigenze e trovare soluzioni che creino valore sia per i lavoratori che per l’organizzazione.
Intervista a cura del Team di Joinrs