Human Resources

Joinrs con Ruggero, Talent Acquisition Partner in Mio Dottore

Scritto da Il team di Joinrs | 2/7/2025

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri obiettivi professionali. Oggi è Ruggero a condividerci il suo percorso e consigli!

1) Come hai scoperto la tua passione per il mondo HR e cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso?

La mia passione per il mondo HR nasce dalla naturale inclinazione che ho sempre avuto nel relazionarmi con le persone. Anche nel mio contesto personale, mi è spesso capitato di essere il punto di riferimento per amici e conoscenti quando si trattava di orientarsi su scelte legate a lavoro o aspirazioni personali.

Ho semplicemente trasformato questa attitudine in una professione che trovo estremamente stimolante. È per questo che, una volta laureato, ho subito cercato un’opportunità nel mondo del Talent.

Guardando al futuro, mi piacerebbe evolvere verso un ruolo più orientato al business partnering, continuando comunque a restare nell’ambito HR, che sento pienamente in linea con il mio percorso e i miei interessi.

 

2) Hai avuto un'esperienza di ricerca accademica alla Sapienza, occupandoti di valutazione d’impatto sociale della didattica a distanza. Quanto ha influenzato questa esperienza il tuo approccio al mondo HR?

L’esperienza di ricerca accademica che ho svolto alla Sapienza è stata un vero punto di svolta nel mio avvicinamento al mondo HR, nonché un vero e proprio banco di prova.

Lo studio, di natura qualitativa, mirava a indagare gli effetti positivi della didattica a distanza durante un periodo complesso come quello della pandemia, utilizzando strumenti come interviste semi-strutturate e focus group. Questo mi ha permesso di lavorare a stretto contatto con persone molto diverse tra loro, ascoltando i loro vissuti e creando uno spazio di fiducia e confronto. È stato molto formativo poter osservare da vicino quanto ogni individuo porti con sé una storia unica.

Questa esperienza ha rafforzato in me l’importanza dell’ascolto attivo, dell’empatia e del rispetto per la diversità: principi che oggi rappresentano la base del mio approccio nel mondo HR.

 

3) Quali sono, secondo te, gli elementi fondamentali per costruire un processo di selezione efficace e attrattivo per i candidati?

A mio avviso, ci sono tre elementi chiave che rendono un processo di selezione davvero efficace e attrattivo:

  • Il primo è un annuncio chiaro e diretto, che contenga tutte le informazioni essenziali: una job description precisa, una panoramica della struttura del processo e un tone of voice in linea con la cultura aziendale. Questo permette ai candidati di comprendere subito se quella posizione fa per loro.
  • Il secondo aspetto riguarda la comunicazione, che dovrebbe essere sempre empatica e attenta. Chi si occupa della selezione rappresenta l’azienda agli occhi dei candidati e ha quindi il compito di instaurare un dialogo autentico, che metta le persone a proprio agio e le faccia sentire ascoltate.
  • Infine, è fondamentale fornire un feedback, anche (e soprattutto) in caso di esito negativo. È un segno di rispetto verso chi ha investito tempo e interesse, ma anche un’occasione per lasciare un'impressione positiva e offrire spunti di crescita.

Ritengo che questi elementi siano la base per costruire una candidate experience davvero di valore, capace di attrarre e fidelizzare i migliori talenti.

 

4) Il mondo del recruiting è in continua evoluzione. Quali trend stai osservando nella Talent Acquisition, specialmente nel settore in cui operi?

Il settore della Talent Acquisition sta vivendo una fase di grande trasformazione, e uno dei trend che trovo più interessanti è l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di selezione. In particolare, mi colpisce l’uso dell’AI per supportare le interviste e restituire report dettagliati e strutturati sui candidati.

Anche nella realtà in cui opero attualmente utilizziamo un software basato su AI che ci aiuta a ottenere valutazioni più complete e oggettive, a integrazione della nostra valutazione umana. Credo che, più che sostituire i professionisti del recruiting, questa tecnologia rappresenti un’evoluzione naturale che permette di aumentare l’efficienza, ridurre i bias e migliorare l’esperienza complessiva, sia per i recruiter che per i candidati.

 

Intervista a cura del Team di Joinrs