Human Resources

Joinrs con Tamara, Chief Human Resources Officer in Kedrion Biopharma

Scritto da Il team di Joinrs | 12/11/2024

  Chi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Tamara a condividerci il suo percorso e consigli!

 

1) Come hai deciso di intraprendere una carriera nelle risorse umane e in che modo la tua formazione accademica, con il Master alla Bocconi e il programma alla London Business School, ha contribuito al tuo percorso?

Sarebbe bello dirvi che avevo tutto sotto controllo e che il mio percorso è stato lineare, ma in realtà non è andata così!

All'inizio ero indecisa se studiare Economia per diventare manager o puntare al giornalismo. Alla fine ho scelto Economia, anche per una maggiore sicurezza in termini di opportunità e impiego. Pensavo che avrei lavorato nel Marketing o nella Finanza, come tanti dei miei amici.

Durante i primi anni di università, però, mentre i miei compagni si concentravano su numeri e bilanci, io mi sono accorta che mi interessava di più un’altra cosa: le persone. 

Così ho capito che le Risorse Umane erano il punto d’incontro perfetto tra la mia passione per il business e il mio background umanistico. Era un modo per fare la differenza, non solo per l’azienda ma anche per chi ci lavora.

La specializzazione alla Bocconi e il programma alla London Business School mi hanno aiutata a sviluppare competenze che mescolano l’analisi dei dati con la capacità di far crescere le persone, creando ambienti di lavoro inclusivi e motivanti. A distanza di anni, non mi sono mai pentita della mia scelta!

 

2) Sei stata coinvolta in importanti processi di trasformazione aziendale. Quali sono, secondo te, le principali sfide quando si guida un cambiamento culturale in un'organizzazione?

Cambiare la cultura aziendale è un esercizio di equilibrio. Tutti, in fondo, cerchiamo stabilità, e nelle aziende questo si traduce in abitudini e routine che ci fanno sentire parte di un gruppo.

Quando queste certezze vengono scosse da un cambiamento – anche positivo, come una crescita aziendale – è essenziale accompagnare il cambiamento con azioni concrete che impattino la quotidianità delle persone.

Nel mio primo progetto di trasformazione, pensavo bastasse spiegare cosa sarebbe cambiato perché la gente vi si adattasse. Sbagliato! Col tempo ho imparato che le organizzazioni non cambiano da sole. È fondamentale che Leaders e Risorse Umane abbiano una visione chiara di cosa deve cambiare, ma lo è altrettanto accompagnare le persone verso una nuova normalità, attraverso un percorso che parta sempre dai valori aziendali. Solo così il cambiamento diventa parte del DNA aziendale.

 

3) In un contesto globale, lavorare in diverse nazioni e culture richiede un approccio flessibile. Come hai gestito le differenze culturali nei vari Paesi in cui hai operato, e quali sono state le principali lezioni apprese?

Lavorare e vivere all’estero è una delle esperienze di crescita più belle che si possano fare, sia a livello professionale che personale.

Quando ho fatto la mia prima esperienza all’estero, con mio marito e nostra figlia che all’epoca aveva solo quattro anni, abbiamo preso questa decisione tutti insieme vedendola come un’esperienza di vita per tutta la famiglia. Ovviamente non è sempre stato facile trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro, ma ne è valsa la pena.

Vivendo e lavorando in cinque Paesi diversi ho imparato a capire e rispettare le differenze culturali (e anche a superare le barriere linguistiche!) e ad apprezzare in prima persona l’importanza dell’inclusione. 

Questa capacità di adattamento mi ha aiutata tantissimo nei ruoli globali che ho ricoperto, dove è essenziale saper creare strategie che funzionino in contesti completamente diversi.

 

4) Quali consigli daresti ai giovani per far fronte alle sfide nel mercato del lavoro in continua evoluzione?

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, e questo significa che, per quanto fondamentale, la formazione è solo il punto di partenza di un percorso più ampio. 

Credo che la classica visione della vita ripartita tra studio, lavoro e pensione debba essere rivista, in quanto il periodo lavorativo come sappiamo tutti è più lungo che in passato e studio e lavoro sempre più si intersecano e si alternano nel percorso professionale.

Il consiglio che darei alle ragazze e ai ragazzi è quindi di arricchire la propria formazione con esperienze lavorative diversificate, magari all'estero. 

E ricordate: la strada che scegliete all’inizio non dev’essere per forza quella che percorrerete per tutta la vita. In Italia spesso siamo restii a cambiare lavoro, ma non c’è nulla di male nel cambiare rotta se ci rendiamo conto che c’è altro che ci interessa.

Flessibilità, curiosità e voglia di mettersi in gioco sono la chiave. Solo così potrete affrontare al meglio le sfide che il futuro vi riserverà!

 

 


Intervista a cura del Team di Joinrs