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Joinrs con Francesca, HR Manager in Tempocasa

Sticker_EmozionataChi è Joinrs?  

Joinrs è la job board potenziata dall'intelligenza artificiale, progettata per connettere candidati GenZ -studenti universitari e laureati con pochi anni di esperienza lavorativa- con le aziende più compatibili. Grazie alla nostra AI, supportiamo sia i job seeker che i recruiter nell'identificare le migliori opportunità, rendendo il processo di selezione più rapido ed efficiente e riducendo lo sforzo richiesto. Solo le candidature più allineate ai requisiti arrivano ai recruiter, garantendo qualità e precisione.

Oggi, più di 300 aziende ci hanno scelto per potenziare la loro talent attraction, beneficiando anche delle nostre attività mirate all'employer branding, il tutto all'interno della nostra community di quasi 1 milione di utenti. Se sei un’azienda e vuoi saperne di più, clicca qui.

 

  Raccontando il mondo HR  Sticker_Determinata

Per conoscere il mondo Risorse Umane. Per chiacchierare e rubare qualche segreto del mestiere a professionisti che hanno da raccontare. Per lasciarvi ispirare. La raccolta di interviste di Joinrs a chi lavora in ambito HR nasce con questi tre obiettivi: ci auguriamo che nelle loro storie possiate trovare i consigli che cercate e la determinazione per iniziare (o proseguire) nella costruzione dei vostri più obiettivi professionali. Oggi è Francesca a condividerci il suo percorso e consigli!

 

Nel mio percorso, ho imparato che il valore delle persone è fondamentale e che la crescita avviene solo quando ci si apre al mondo, sospendendo il giudizio e abbracciando le diversità. In HR, il vero successo risiede nella capacità di accompagnare ognuno verso il proprio potenziale, creando un ambiente dove ognuno possa sentirsi realizzato e soddisfatto.
Francesca ravasi tempocas

Francesca Ravasi

HR Manager

1) Dal tuo primo ruolo fino alla posizione di HR Manager in Tempocasa, quali sono stati i momenti o le esperienze che hanno segnato particolarmente la tua crescita professionale?

Finora, guardando indietro, vedo il mio percorso professionale diviso in due grandi capitoli: le esperienze di stage, maturate dall’ultimo anno di facoltà alla vigilia dell’ingresso in Tempocasa, e la carriera in Tempocasa, tutt’ora in corso. Entrambi - in modi e per motivi diversi - hanno segnato il mio percorso, formandomi. 

Durante gli stage, ho imparato innanzitutto cosa significa lavorare, interfacciarsi con un superiore, avere la responsabilità e il coordinamento di piccoli e grandi progetti. Ho scoperto sul campo, poi, il valore del metodo e l’importanza di seguire precise procedure; ho capito anche la centralità di numeri e indagini per analizzare ogni progetto e situazione e prendere decisioni di conseguenza. Più di tutto, ho capito che il “tutto e subito” non funziona: vince il darsi tempo per valutare l’evoluzione di situazioni, progetti e risorse. E “stravince” il contatto con le persone: nel settore HR è la chiave di tutto avere un rapporto concreto e continuo con i collaboratori.

In Tempocasa, invece, ho fatto miei principi quali presenza, versatilità, intraprendenza e capacità di adattarsi alle situazioni che possono cambiare in itinere. A volte programmare e pianificare non basta, serve riuscire a plasmarsi in base alle esigenze del momento e dell’azienda, metaforicamente a riempire con il proprio lavoro e la propria duttilità gli spazi vuoti che mancano a comporre il mosaico aziendale.

 

2) Le esperienze internazionali come la Cranet Survey e la Summer School in Cina durante il tuo percorso universitario come hanno influenzato la tua visione globale e arricchito la tua capacità di interagire con culture diverse?

L’analisi internazionale e l’esperienza all’estero mi hanno insegnato una grande verità: non bisogna mai avere categorie mentali ed etichette: chiudono l’orizzonte; non bisogna neanche fermarsi alle apparenze. Bisogna, invece, saper sospendere il giudizio e lasciarsi stupire e conquistare da persone e culture diverse. Perché più ti apri al mondo e più il mondo si apre a te, insegnandoti a ragionare, a stupirti, a confrontarti, in una parola a crescere. In Cina, dove sono stata un mese, ho capito proprio questo. 

 

3) Fra le altre cose, ti occupi valorizzazione del capitale umano. Cosa significa e quali sono le iniziative che hai implementato per garantire il benessere e lo sviluppo delle persone all’interno del team?

La valorizzazione del capitale umano, per me, significa accompagnare le persone nel loro percorso professionale e personale, aiutandole a raggiungere i propri obiettivi di vita attraverso il lavoro. Ogni individuo ha sogni, desideri e ambizioni, ed è fondamentale per chi si occupa di HR conoscere queste leve per poter supportare efficacemente il loro sviluppo. In Tempocasa, lavoriamo affinché ogni persona si senta realizzata e soddisfatta grazie al proprio ruolo e alle opportunità che possiamo offrire.

Tra le iniziative che abbiamo implementato per garantire il benessere e la crescita del nostro Gruppo, c'è l’introduzione del processo di onboarding, che aiuta i nuovi collaboratori a integrarsi rapidamente e a sentirsi parte attiva della nostra realtà. E c’è lo sviluppo di piani di carriera strutturati su scala nazionale, fondamentali per consentire a ognuno di avere una chiara visione del proprio percorso di sviluppo e delle opportunità future.

E, poi, sono orgogliosa di annunciare che abbiamo lanciato la nostra prima indagine di clima aziendale. Questo strumento ci permetterà di ascoltare le persone, raccogliere feedback preziosi e intervenire tempestivamente per migliorare l'ambiente di lavoro, creando un contesto dove ognuno possa esprimere il proprio potenziale al meglio.

 

4) Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che vuole intraprendere una carriera nel mondo delle risorse umane, quale sarebbe?

Ne darei due. Il primo: non smettere mai di credere nel valore delle persone. Il secondo:  essere coraggiosi nel prendere iniziative, nel muoversi con intraprendenza, nel portare avanti opinioni e progetti, anche quando possono essere scomodi o, inizialmente, non visti di buon occhio.

 

 Domanda  bonus:  

In che modo la tua esperienza come atleta agonista ha influenzato il tuo atteggiamento verso il lavoro, in particolare per quanto riguarda il focus, la disciplina e la trasferibilità di queste competenze nel contesto professionale?

Praticare l’arte marziale K1 ad alti livelli mi ha lasciato in eredità un approccio - il cosiddetto mind set - prezioso che applico ogni giorno al lavoro. Si tratta di un mix fatto di pianificazione, organizzazione, centratura su obiettivi da raggiungere, capacità di rendere al massimo durante le sfide e di recuperare le energie una volta affrontate. Aggiungo anche il continuo slancio verso il miglioramento: che si vinca o si perda, lo scopo è alzare l’asticella, fare meglio all’occasione successiva, superando se stessi. Per me la competizione è sempre con me stessa, mai contro gli altri.

 

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Intervista a cura del team di Joinrs